Stradella città motociclistica
Era a nato a Stradella, nel 1886, Gino Magnani, ideatore, fondatore e direttore della rivista
“Motociclismo”. Il primo numero della pubblicazione uscì nel 1914. Magnani diresse il giornale sino al 1964.
Grazie a lui e alla sua capacità organizzativa nacque dal 1925 l’appuntamento annuale del Circuito Città di
Stradella, che vide la partecipazione, fra gli altri campioni, di Tazio Nuvolari, vincitore del Circuito nel 1930.
Tre anni dopo, un articolo di “Motociclismo” così segnala: “Al giorno d’oggi quello di Stradella è,
tecnicamente parlando, il miglior circuito d’Italia… Stradella è città sportiva e motociclistica per eccellenza”.
Era di Stradella Piero Trespidi, che iniziò a realizzare moto dal 1924. La prima fu una 250; poi, nel 1945,
nacque la Motobici, nome di fabbrica che giunse a dar lavoro a 130 persone, deputate a creare l’ “Alpino”.
A seguire, la Piuma 63 cc. L’attuale Moto Club di Stradella ha raccolto nel dettaglio documenti e
testimonianze di quel periodo, un archivio encomiabile che lascia percepire l’orgoglio di chi lavorava nei
laboratori meccanici dai quali usciva l’Alpino. E a Stradella nacque anche l’ “Ardito, sempre per il genio di
Trespidi, ideatore pure di un triciclo a motore. Chicca finale: nel gennaio del 1952 un Alpino 75 stabilì il
record del mondo di velocità sul chilometro lanciato, a una media di 129 km/h, sul percorso Castel San
Giovanni – Borgonovo Val Tidone.