I modi di dire legati al vino sono migliaia in Oltrepò, così come i riti dei ritmi della vigna e della vite. Veronelli sarebbe stato felice di scoprire, ad esempio, l’esistenza di una quartina, riportata da Renato Stopani nel suo “L’altra Francigena. La quotidianità del pellegrinaggio medievale” (Firenze, 2010) che così indica: “Al diseva anca San Pedar / che qual pusé bon l’è qual negar; e San Pedar al gh’eva rasòn / che qual negar l’è al pusé bon”. Ritmi di vendemmia, che iniziava un tempo non prima del 16 settembre al sorgere della “Luna Gatinera”, con la sua luce vivida come gli occhi di un gatto, tenendo conto che “fena a San Michel (29 settembre) l’uga suta al ciel”, per meglio maturare e che “a Santa Giustena – il 7 ottobre – l’uga l’è madzena”, buonissima.
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