La più nota in Lombardia è sicuramente la “schisola” composta da polenta e formaggio Taleggio, ma esiste
anche una variante dell’Oltrepò, cucinata soprattutto verso il confine con il piacentino. E’ descritta con
queste parole dalla storico vogherese Alessandro Maragliano: “ E’ del contado e si fa impastando farina
gialla, uva secca, un uovo e grattoni, ossia ciccioli di maiale. La ungono d’olio, vi fanno sopra una croce col
dito, poi scaldato il focolare riempendolo di carbonella, se la depongono a cuocere. Alla ragazza capace di
confezionare la schissoeula dicono che è buona da marito”. Tradizionalmente questa tipica focaccia veniva
cotta fra le braci del camino o della stufa a legna. Ne esiste anche una variante senza uvetta.